
Quest'opera è una riflessione sulla nostra "società dell'immagine" dove i veri tratti che distinguevano la nostra individualità sono cancellati dagli oggetti che sono i nuovi volti del "s-oggetto". Oggi viviamo in una "società oggettivata" dove la téchne ha preso il dominio sulla psiche. Questo dominio da vita a delle relazioni interpersonali che "l'uomo post-moderno " misura mediante il "sistema tecno- consumistico" dove sono ormai gli oggetti a parlare non più il "logos".

In un mondo sempre più oggettivato dove la tecnica e il sistema consumistico predomina sull'Essere,il ritratto che metteva in evidenza l'unicità dell'individuo è stato eliminato dagli oggetti che sono i nuovi "tratti" che identificano "l'uomo di massa". Il rapporto fenomenologico che è la base di una dialettica fra mondo e Essere, sembra stia sempre più oggettivando quest'ultimo. L'Avere un oggetto per l'uomo è più importante di ricercare la sua identità che lo distingue dalla massa.

Quest'opera fa parte della mia nuova poetica artistica della "psicoggettualità". Snaturazione mette in evidenza il rapporto fra il corpo ,la nature e gli oggetti. Ogni nostra azione in questo mondo sta togliendo il suo lato naturale per giungere ad una inciviltà dello spirito. Civiltà non è trasformare e trasformarsi in altro senza prendere in considerazione " l'etica del vivere" divenuta adesso "etica del solipsismo".

Quest'opera è una riflessione sulla nostra "società dell'immagine" dove i veri tratti che distinguevano la nostra individualità sono cancellati dagli oggetti che sono i nuovi volti del "s-oggetto". Oggi viviamo in una "società oggettivata" dove la téchne ha preso il dominio sulla psiche. Questo dominio da vita a delle relazioni interpersonali che "l'uomo post-moderno " misura mediante il "sistema tecno- consumistico" dove sono ormai gli oggetti a parlare non più il "logos".